Finalmente anche le Università di Basilea e Berna hanno reagito alle richieste degli studenti e delle studentesse trans*: entrambi gli istituti hanno adottato direttive concernenti l’utilizzo del nome e l’indicazione del sesso. Per principio i due atenei consentono ora di modificare il nome e l’indicazione del sesso a prescindere da una rettifica ufficiale – tuttavia, contrariamente alla richiesta di TGNS, la regola prevede soltanto l’indicazione F e M. Gli studenti di genere non binario che desiderano un riconoscimento della loro identità specifica, sono tuttora in attesa di una normativa pertinente.
Il regolamento bernese nega inoltre il rilascio di diplomi basati sulle indicazioni degli studenti, se queste non corrispondono ai documenti ufficiali. Tale disciplinamento denota quindi una certa arretratezza rispetto alle direttive delle altre università svizzere. Oltremodo deludente è pure la clausola prevista dall’Università di Basilea, la quale prevede che alla domanda sia allegato un «certificato di un professionista medico o psicologico che attesti che il/la richiedente si trova in fase di transizione».
Si può dunque affermare che i primi passi nella giusta direzione siano stati finalmente compiuti, anche se sussiste già sin d’ora una necessità di rettifica.
Già dal 2012 all’Università di Lucerna vige la possibilità di modificare l’appellativo e il nome senza complicazioni, anche per quanto riguarda i certificati e i diplomi. Nel 2013 ha adottato questa procedura l’Università di Zurigo e nel 2014 il Politecnico di Zurigo.